giovedì 10 maggio 2018

AL DOLORE E ALLA GIOIA

Ciao Dolore e Ciao Gioia,


ho creduto nelle frasi de "Il Profeta" di Gibran Kahlin Gibran che dicono:

'Tra voi alcuni dicono: "La gioia è più grande del dolore", e dicono altri, "Il dolore è più grande".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Essi giungono insieme, e se l'una vi siede accanto alla mensa, ricordatevi che l'altro sul vostro letto dorme.'

Le ho lette da ragazzina e sono cresciuta pensando che fosse tutto vero, che voi, Dolore e Gioia, vi alternaste come due punti opposti di una ruota che gira sempre.
E infatti lo dico spesso, "la vita è una ruota".

Ma, in questo periodo, mi sto accorgendo che non è vero perché non mi ero mai accorta che voi due siete ciechi e non siete per niente legati agli estremi della ruota ma scivolate a vostro piacimento, spesso occupando lo spazio dell'altro, senza alternarvi, a seconda della fortuna, del caso, di una pietra che intralcia il percorso della ruota o di un chiodo che la buca.

Conosco persone da sempre molto felici e persone da sempre colpite dai peggiori dolori, in modo assurdo e cieco.

Il comprendere questa casualità mi destabilizza e mi impaurisce, perché mi fa sentire in balia degli eventi, senza alcuna certezza.

Che poi il vero problema sei tu Dolore, mica la Gioia. Della Gioia non se ne ha mai abbastanza.
Io credo che possiamo tutelarci, possiamo agire con ratio e attenzione. Possiamo sforzarci di realizzare sogni ed ambizioni che ci renderanno felici, di prenderci cura di noi stessi, di creare situazioni di benessere, conforto, calore.

E così, quando in certi momenti della vita arriverai, così come sei già arrivato altre volte, Dolore, io avrò creato tanti  cuscinetti che mi aiuteranno ad attutirti, nel limite del possibile.

Ma c'è un'altra famosa frase che mi tormenta in questi giorni e ha sempre a che fare con voi, ed  è l'incipit di "Anna Karenina" di Leone Tolstoj:

'Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.'

Questa volta sembra che voi, Dolore e Gioia, siate destinati a certe famiglie, mentre ad altre no e che quelle più infelici siano tutte infelici in modo diverso. Come se tu, Dolore, avessi tanti modi per esprimerti mentre tu, Gioia, solo uno.
E a questa frase io credo. 

Penso per esempio che sia più facile essere felici in Italia che non in certi paesi più poveri e che chi è nato in un luogo più ricco, ha più possibilità di essere felice, di tutelarsi dal dolore, di curarsi e raggiungere i propri sogni.

Penso ci siano persone che soffrono di più perché in situazione di privazione morale o fisica dovuta all'ambiente in cui vivono.

Io credo che voi due, Dolore e Gioia, non vi alterniate e che siate ciechi, ma dove nascente, spesso, restate e vi adagiate, come foste delle piante che prediligono una certo habitat piuttosto che un altro.


Non smetterò mai di cercarti Gioia, ma so anche che raggiungerti, per me, è più facile che per molti milioni di persone che abitano dove abita il Dolore.


UNA PENSIEROSA




Il Profeta di Gibran Kahlil Gibran, Traduzione di Gian Piero Boria, Edizioni Guanda

Incipit di Anna Karenina  di Leone Tolstoj, traduzione da web.










Caro 2021

Caro 2021, Inizi con una grande responsabilità. Ridarci la normalità. Ci manca il piacere di abbracciarci, di fare festa, di tenerci per man...

AUTORE

BRUSON MARIA ELISA
Mamma di una bimba nata in Vietnam, moglie di un uomo con una sconfinata cultura cinematografica e la passione per la boxe, lavoro come impiegata presso un Istituto Bancario e possiedo una laurea Dams con indirizzo Arte.
Leggo libri e frequento mostre d'arte appena posso.
Amo il mio gatto e le poesie.