sabato 24 marzo 2018

CARA ARMONIA

Cara Armonia,

Tu ormai sei un termine scaduto.
Non vai più di moda, sei obsoleto.

Ti si pronuncia in certi discorsi new age collegati a qualche disciplina salutista, oppure, per indubbia esigenza, nel mondo della musica, o con i bambini, per redarguirli: giocate in armonia!.

Ma nel mondo di noi adulti, nell'ambiente di lavoro o interpersonale, non sei più calzante, troppo sdolcinato forse, con echi di ricerca interiore o di disciplina orientale.

Fatto sta che adesso vanno per la maggiore termini come collaborare, concordare o espressioni come 'di comune accordo', 'sentire comune', 'in unione'.

Sono belle espressioni, a me piacciono.

Ma tu hai questa magnifica accezione collegata all'armonia di una persona con sé stessa e con il mondo che la circonda che nessun altro termine riesce a focalizzare così bene.
Sottintendi così tante espressioni che sei unica: rispetto, senso etico, riflessione, conoscenza, empatia, amore, tanto per citarne alcune.

Sei un po' bistrattata perché non è questo il periodo per pensare ad essere armonici. Ora bisogna pestare l'acceleratore ed essere i primi e i migliori oppure comunque così furbi da sopravvivere in questa giungla economica ed emotiva e che la natura e le persone intorno a noi passino pure in secondo piano. L'importante è che io ce la faccia. D'altronde è così dura...

Io e me stesso nel mio egocentrismo funziona di più al momento.
E' come se ci fossero tante punte e non un insieme armonico.

Che peccato!
A fare qualche passo indietro, forse, si vivrebbe meglio. Con chi ci circonda, con ciò che ci circonda, alla ricerca ormai così inconsueta di essere sulla stessa lunghezza d'onda, di rispettare profondamente l'altro e la natura.
In armonia, appunto.


UNA NOSTALGICA






sabato 17 marzo 2018

LETTERA A EMILY DICKINSON

Cara Emily,

La verità  è che tu mi hai salvata.


Mi hai salvata dalla banalità e dalla superficialità, dalla solitudine e dal bisogno di essere apprezzata dagli altri. Mi hai reso profondamente indipendente e l'hai fatto con le tue poesie.

Tu hai scritto solo per te stessa e, chiusa nella tua stanza, hai colorato la vita di parole. Parole bellissime e intense e vere.

Conducevi un'esistenza così modesta all'apparenza e così grandiosa nelle poesie che mi fai impazzire! Perché con le tue semplici parole riuscivi a rendere ciò che descrivevi eterno, immortale.

Scrivevi frasi come queste:

Ha mai nessuno, come me,
scrutando marzo,
scoperto nuove case sopra ai monti,
e forse anche una chiesa,

che non c'erano, siamo ben sicuri,
al tempo della neve -
ed oggi si, se è vero che esistiamo - 
anche se non sappiamo come?

(...)

oppure 

'Per fare una prateria ci vuole un'ape e una gaggia,
un'ape, una gaggia,
e fantasia.
La fantasia da sola è sufficiente,
se l'ape è assente.'

E la tua parola diventava realtà.
Il foglio scritto rendeva tangibile il tuo sentire, come rendere concreto un sentimento, come se lo potessi toccare.

La poesia, la tua poesia, salva la vita perché il piccolo diventa grande.

E così un giorno una ragazza spigolosa, minuta e molto confusa, come ero io, apre una tua raccolta di poesie e legge:

'Non ci sono prigionieri
dove la libertà -
lei stessa - abita in te -'

Ed inizia ad amarti, e salvi anche lei.




UNA PERSONA SALVATA




'Ha mai nessuno come me' e 'Non ci sono prigionieri' (Emily Dickinson tutte le poesie, a cura di Marisa Bulgheroni. Arnoldo Mondadori Editore)

'Per fare una prateria ci vuole un'ape e una gaggia' (Emili Dickinson 51 poesie, traduzione di Massimo Bacigalupo. Arnoldo Mondadori Editore)












martedì 6 marzo 2018

LETTERA AL BAMBINO INSCATOLATO

Caro Bambino Inscatolato,

in questi giorni ha nevicato abbondantemente ma tu non puoi uscire a giocare con la neve. Certo, è perché sei un bambino inscatolato.

Qualche giorno fa, con la neve fresca scesa al mattino, all'uscita da scuola, nel parco giochi che si trova proprio lì davanti, non si è fermato neanche un bambino.

Due giorni dopo, mentre tornavo a casa  ho visto un gruppetto di tre bambini che giocavano con la neve davanti alla Chiesa.
Erano sorvegliati da una mamma ma c'erano, gli unici anche loro, che giocavano.

Incredibile! Sono corsa a casa e ho fatto scendere di fretta mia figlia, mi sembrava un miracolo!  Non potevo farle perdere l'occasione!
Dopo di che sono stata così folle da invitare la mamma-sorvegliante per un caffè e lasciarli da soli.
Ho rischiato l'abbandono di minore.

Ma tu, per lo più, non sei fuori a giocare, sei a frequentare qualche corso e quando hai finito puoi stare davanti alla televisione così ti riposi che ormai puoi vedere i cartoni animati per 24 ore al giorno, in più canali

Fa lo stesso se non puoi correre libero senza nessun adulto che ti controlli e inventarti quei fantastici giochi all'aria aperta che hanno reso noi degli adulti responsabili (perché nessun adulto si è vissuto un'infanzia inscatolata come quella che stai vivendo tu).
Comunque, al limite, puoi fare un corso di creatività.

Non è colpa tua caro bimbo inscatolato, ma degli altri bambini che non nascono più e così ora sei così prezioso. Tu sei il nostro futuro, il nostro gioiello più grande.

Quello che ancora non ho capito è se poi funzionerà, se quando sarai grande non ti mancheranno una base di esperienze create in autonomia che invece per me sono state così importanti
Quello che non so è che se adesso non puoi affrontare un po' di neve, come potrai un giorno essere abbastanza forte da superare le valanghe che la vita ti butterà addosso. Perché prima o poi dovrai camminare da solo, saremo costretti a lasciarti andare accidenti!
E potresti non esserne capace.



UNA MAMMA

Caro 2021

Caro 2021, Inizi con una grande responsabilità. Ridarci la normalità. Ci manca il piacere di abbracciarci, di fare festa, di tenerci per man...

AUTORE

BRUSON MARIA ELISA
Mamma di una bimba nata in Vietnam, moglie di un uomo con una sconfinata cultura cinematografica e la passione per la boxe, lavoro come impiegata presso un Istituto Bancario e possiedo una laurea Dams con indirizzo Arte.
Leggo libri e frequento mostre d'arte appena posso.
Amo il mio gatto e le poesie.