lunedì 2 aprile 2018

CARO GENITORE

Caro Genitore,

il tuo è un compito difficile, difficilissimo, perché ti costringe a decidere per chi ancora non è in grado di farlo e questo qualcuno è l'essere più importante della tua vita, colui in cui rivesti le tue più grandi speranze: tuo figlio.

Io penso che noi genitori odierni siamo chiamati a scegliere molto più rispetto a qualche decennio fa. Io ho frequentato l'asilo e la scuola elementare  del mio paese, senza alcun dubbio o incertezza da parte dei miei genitori perché era la normalità scegliere la scuola più vicina a casa.
Per mia figlia, a partire dalla  scuola materna (che ormai è una scuola anche quella), ho partecipato agli open day in cui ogni istituto, messo a  lustro, presentava le proprie migliori proposte.

E così iniziano i primi dubbi. All'inizio sono cose semplici tipo: meglio dove è previsto il riposino pomeridiano fino al secondo anno, oppure solo per il primo? Meglio dove il Comune mette a disposizione il pulmino per qualche gita o dove c'è un enorme parco giochi all'aperto?
Cose così, che puoi anche fare spallucce se sbagli.

Ma crescendo le scelte sono più difficili perché ti hanno riempito la testa sull'importanza di dare a tuo figlio i giusti stimoli e indirizzi e, in effetti, ti rendi conto anche tu che scegliere bene aiuta  a vivere e a crescere meglio e ti guardi intorno e se scegli la scuola sbagliata o il corso extra scolastico scarso non funziona più come una volta che tuo figlio se la vede da solo, adesso sei chiamato in causa, perché in quella scuola ci sono i bulli, perché in quel corso non gli insegnano niente, perché sei stato incapace di proteggerlo, di stimolarlo, di offrirgli il massimo.

Quello che è più difficile è pensare che siano nel posto sbagliato e che quel posto l'abbiamo scelto noi.
Anche perché, spesso, loro, i pargoli d'oro, non rispondono come dovrebbero, e messi nella migliore delle situazioni non hanno voglia, pensano ad altro e rifiutano tutto il meglio che abbiamo fatto per loro semplicemente perché non possiamo decidere anche l'impegno o la voglia che metteranno a scuola o nei corsi extra scolastici. 
Perché non siamo loro, per fortuna.

La grande difficoltà, ma anche la chiave di volta, sta nel fare un passo indietro e rasserenarci.
Non potremo vivere la loro vita e dopo avere preso una certa serie di mazzate riusciremo anche a dare loro più autonomia che sicuramente  il nostro compito è anche di decidere per loro ma senza prevaricare ogni ambito dirigendo, insistendo, cercando di infondere in loro tutta la nostra esperienza di vita che è nostra e non loro che invece devono ancora provare e sperimentare, sbagliare e battere la testa, vincere e perdere con le proprie forze e capacità. Che poi, quando saranno grandi e dovranno essere autonomi per decidere, nessuno lo potrà fare al loro posto.



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AUTORE

BRUSON MARIA ELISA
Mamma di una bimba nata in Vietnam, moglie di un uomo con una sconfinata cultura cinematografica e la passione per la boxe, lavoro come impiegata presso un Istituto Bancario e possiedo una laurea Dams con indirizzo Arte.
Leggo libri e frequento mostre d'arte appena posso.
Amo il mio gatto e le poesie.